Nasadiya Arteporto

Nasadiya Sukta
inno vedico alla creazione
nastri di raso scritti a mano

Mostra Arteporto - Oltremare
Parco Archeologico dei porti di Claudio e Traiano, Fiumicino (RM)
settembre/ottobre 2018










 In principio non vi era Essere né Non-essere
Non vi era regno dell'aria né cielo al di là.
Che cosa lo avvolgeva? Dove? Chi lo proteggeva?
C'era l'Acqua, insondabile e profonda?
Non vi era morte, allora, non ancora immortalità;
non vi era alcun segno, né giorno e notte.
L'Uno respirava senza respiro, per impulso proprio.
Oltre a quello non vi era assolutamente null'altro.
Tenebra vi era, tutto avvolto da tenebra, tutto era caos indifferenziato.
Tutto ciò che allora esisteva era vuoto e senza forma:
dalla grande potenza di calore è nata tale unità.
In principio sorse il desiderio, il primo seme e germe dello spirito.
I Veggenti, indagando nei loro cuori con saggezza,
scoprirono la connessione tra l'Essere e il Non-essere.
Trasversalmente è stata estesa la loro linea di divisione.
Che cosa c'era al di sopra di essa allora, e che cosa al di sotto?
Portatori di seme vi erano, e forze potenti,
libera azione qui ed energia lassù.
Chi lo sa veramente, chi può permettersi di dirlo?
Da cosa nacque, da dove originò questa creazione?
Anche gli Dei vennero dopo la sua apparizione.
Chi dunque può dire da dove venne in essere?
Egli, la prima origine di questa creazione,
sia che abbia creato tutto o no,
Egli, che sorveglia tutto dall'alto dei cieli,
in verità lo sa, o forse anche lui non lo sa!

(Nasadiya Sukta, inno del decimo Mandala del Rigveda)



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